1 = x + x×x
Φ È LA SEZIONE AUREA 0.618

“Smaragdina Hermetis Tabula” detail – by Johannes Petreius ed. “De alchemia” 1541
la premessa
Si possono riempire trattati di formule, calcoli più o meno sofisticati e cor­ri­spon­den­ze a non finire, grazie alle sorprendenti potenzialità ma­te­ma­ti­che del numero d'oro nei massimi e minimi cardini dalla natura – ancorché i­gno­ran­do il sup­por­to della sua radice dominante che è π – ma che, pur a­li­men­tan­do il com­pia­ci­men­to degli autori, re­sta­no per lo più infruttuosi se poi non at­te­sta­no la sua essenza suprema che nei comuni enunciati e titoli.
Questa mia breve sintesi non ha la benché minima pretesa di sostituirli ma, pur non essendo adatta a tutti in egual misura, anela indirizzare verso ciò che do­vreb­be essere compreso in luogo di fan­to­matiche interpretazioni del ri­trat­to di Mona Lisa, o attribuzioni fasulle all'Uomo di Vitruvio di Leonardo da Vinci e quant'altro.
Senza contare che certi schemi geometrici costruiti con segmenti, poligoni e cerchi, adottati per riprodurre la sezione aurea nelle sue sterminate va­rian­ti, potrebbero non rispondere a ve­ri­fi­che di calcolo con sufficienti decimali, es­sen­do riferiti al π 3.14159 i­ne­sat­to ed in conflitto con Φ – proprio come ac­ca­de con la piramide di Giza – invece che al giusto 3.14460 derivante ap­pun­to dalla sua radice quadrata.

La Sezione Aurea non è solo un fenomeno riconosciuto per il mondo ma­te­ma­ti­co, ma è l'espressione numerica tangibile di un potere metafisico, la su­per­na ratio che prende forma tramite la cifra 5, essendo ad essa sempre ri­con­du­ci­bile.

La parola ‘Divina’ è ormai diffusa, ma senza alcuna reale connessione con il concetto stesso, che so­prattutto oggi appare tenuto ben discosto dal terreno scien­ti­fico.
Con "Aurea" si può giocare come si vuole, ma prima di accostarsi al ter­mi­ne "Divina" occorre essere consapevoli che esso non attiene a qualche ir­re­al­tà re­li­gio­sa bensì riflette l'Essere Unico, o la Coscienza Creativa del­l'U­ni­ver­so, se preferite l'Intelligenza Causale Suprema e non ai suoi più o meno complessi effetti concreti.

Lo proporrò nella sua dinamica più semplice e diretta – non esente da una dovuta rettifica – al di là dello stadio at­­tua­­le di crescente e motivata me­ra­vi­glia degli studiosi attratti dal solo fe­no­me­no numerico, che emerge fi­nal­men­te con sempre maggiore evidenza.

Cosmogonia della Sezione Aurea

Che cosa è realmente la Sezione Aurea? Un altro passo avanti nella conoscenza, verso il riconoscimento della COSCIENZA DIVINA.

In primis, la sezione aurea è una sola, non sono due: e mi propongo di di­mo­stra­re che è Φ, Phi 0.61803… L'altra, φ, phi [1.618] an­cor­ché la più co­mu­ne­men­te adottata, è il suo primo ef­fet­to, mathematicamente un ad­den­dum, o la sua pro­ie­zione speculare.
So benissimo che quest'affermazione potrà infastidire alcuni; ma potranno essi spiegarmi come fanno a considerare 1.618 una sezione? sezione di che cosa?
Deriva da 0.618, o come sua divisione di 1/ Φ, o come sua somma 1 + Φ.
Dal raffronto di questi due termini sorte l'equazione essenziale.

Definita sempre come ‘sezione’ fin dall'antica Grecia, così descritta fino al Pa­cio­li, e da Keplero ‘proporzione media ed estrema’ (di un segmento), tut­to lascia intendere il suo rapporto in­ter­no ad una qualsivoglia quantità, ben­ché nei tanti titoli che lo confermano, per citarne alcuni leggi – così come nel pro­li­fi­ca­re di articoli web, più o meno attratti dalla magia del numero – il si­gni­fi­ca­to di sezione non ven­ga tenuto in alcun conto.
Si preferisce invece 1.618 forse perché più appariscente, ma non è che il riflesso della sezione applicato all' 1.

LA DIVINA PROPORZIONE      
“Deus est monas,
monadem ex se gignens,
in se unum reflectens ardorem”
Liber XXIV Philosophorum


In secundis, locuzione che giun­ge ad hoc! sot­to il pro­fi­lo er­me­ne­u­ti­co, la Sor­gen­te del­la Cre­a­zio­ne, il Prin­ci­pio U­ni­co o co­mun­que lo si pos­sa con­ce­pi­re, per dare luo­go alla po­la­ri­tà di po­si­ti­vo­/ne­ga­ti­vo, yin­/yang, Shi­va­/Sha­kti, Pa­dre­/Ma­dre – ciò che in­se­gna l'e­so­te­ri­smo di sem­pre, ed il CRISTO nel­la 5ª del­le sue 9 LET­TE­RE o re­cen­ti (1998AD) Le­zio­ni al­l'u­ma­na co­no­scen­za, non a caso la quin­ta!, non po­te­va che scin­der­si con volontà im­men­sa, non e­span­der­si.
Per l'UNO nul­la è in e­ssere al di fu­o­ri del Sé: si è sdop­pia­to, la­ce­ra­to, non mol­ti­pli­ca­to, de­ter­mi­nan­do sol­tan­to co­sì l'an­ti­te­si po­si­ti­vo-ne­ga­ti­vo: e­span­sio­ne­/con­tra­zio­ne cor­re­la­te al Φ; at­tra­zio­ne/repulsione in e­qui­li­brio gra­vi­ta­zio­na­le regolati dal π che ne è la radice quadrata (per nostro uso il perimetro 3.1446 del qua­dra­to con quel lato, os­sia con area Φ), termini in sostanza pro­fon­da­men­te ed as­so­lu­ta­men­te correlati ed in­scin­di­bili.
Questa Divina Proporzione pervade, echeggia e risuona in tutto il creato, a qualsiasi livello e dimensione; è fondamento della realtà.
Essenza della Sezione Aurea è la formula atta a rappresentare lo strappo:
1 = x + x × x
Notazione espressamente simbolica, dai tratti semantici, per chi l'intende, e prova a scandirla a voce. Φ enuncia in cifra l'unica Potenza [x] che può am­pli­fi­ca­re l'Uno, in­te­grandosi ad Esso in espansione a φ, che av­vie­ne e­sat­ta­men­te nel dividerlo; e mantiene la propria identità con invariato stuolo di de­ci­ma­li anche nell'u­nio­ne, nonché nel suo quadrato ove l'1 diventa 2.

Interpretandola sotto il profilo dialettico, si conferma una sorta di ‘part­ner­ship’ del Numero aureo con l'Unità nell'averla divisa, che consente una com­pa­ra­zio­ne a doppio senso sia per addizione con Φ che per sot­tra­zio­ne con φ.
Scomponendo l'unione da 1/Φ [1.618] per la quale Φ si somma ad 1, l'esito del­l'o­pe­ra­zio­ne è indifferente nella duplice prospettiva: sia che Φ aggiunga l' 1 a sé [Φ +1], sia che Φ si aggiunga ad 1 [1 + Φ].
Cambia invece per φ, se sot­trae l' 1 a sé stesso [φ -1], o se si sottrae ad 1 [1 - φ], risultando negativo uno dei casi ± Φ, che comunque riconducono a Φ come base. L'enunciato che ne deriva è tra tutti il più lineare:

La sezione aurea è la Cifra univoca che dividendo l'Uno gli si somma.

Per meglio assimilarne il Criterio fondamentale e misterico:
il numero d'oro rappresenta – non solo astrattamente – la sola partizione del­l'UNO che nel dividerlo gli risulti al tempo stesso aggiunta ed unificata, nel perfetto in­son­da­bi­le equilibrio e reciproco contenimento.

Lo ritroviamo anche nella celeberrima “Tavola di Smeraldo”, uno dei miti più importanti e discussi dell’antico Egitto, avendo fissato nei secoli i co­man­da­men­ti dell’alchimia e dell’esoterismo più impegnati.

L'ho traddotta da una versione latina ormai classica, ma un'ultima tra chissà quan­te altre in ogni lingua, e tutte anche solo parzialmente incomprese e dun­que soggette ad alterazioni interpretative; il che appare scontato dopo tutto, altrimenti al­me­no una avrebbe prevalso con effetto globale.
Non era certo destinata al grande pubblico.
Tuttavia i suoi primi tre pa­ra­gra­fi, assurti ad emblema universale, suonano in modo chiaro ed i­ne­qui­vo­ca­bi­le – comprensibile a tutti – ciò che mas­si­ma­men­te completa il nostro as­sun­to: UNO è il Tutto, da cui ogni cosa discende.

“inter manus ejus inventa, in obscuro antro, in quod humatum corpus ejus repertus est”

• È VERITÀ SENZA VELI, CERTA ED ASSOLUTA.
• CIÒ CHE STA IN BASSO È COME CIÒ CHE STA IN ALTO
E
CIÒ CHE STA IN CIMA È COME CIÒ CHE STA IN FONDO
PER ADEMPIERE I MIRACOLI DEL PINCIPIO UNICO.
• E COME TUTTE LE COSE SORSERO DALL'UNO,
PER LA COSCIENZA DELL’UNO:
COSÌ TUTTE LE COSE EBBERO NASCITA
DAL MODALIZZARSI DI QUESTA ESSENZA PRIMA.

• IL SOLE NE È PADRE, LA LUNA NE È MADRE.
• QUELLO IL VENTO HA PORTATO NEL SUO GREMBO,
• SUA NUTRICE È LA TERRA. • IL PADRE DI
OGNI TELESMA DEL MONDO UNIVERSO È QUA.
[leggi tutto]
Dal testo latino  della «Tavola di Smeraldo»
tradotto da lingua araba, da Abu Musa Jabir ibn Hayyan (Geber) 721 d.C.. - Johannes Petreius ed., «De alchemia».

Lo stesso non si può attribuire al φ, per il quale moltiplicare l'Uno non riveste molto senso aggiuntivo, mentre dividerlo non approda che a Φ.
La formula alterna, ossia 1 = x2 -x come vedremo, sarebbe priva di senso in­ter­pre­ta­tivo.

Ecco dunque perché la Sezione Aurea è una, unica e parte dell'UNO in pro­por­zio­ne tale da essere considerata Divina.
Lo stesso vale per il grande tri­an­go­lo aureo, quel Divino Tri­an­go­lo che per­fet­ta­mente la rappresenta nella realtà geometrica.
Una volta compreso ciò, appare evidente che la formula x2 - x = 1 è inversa e in contraddizione; ma vediamone lo sviluppo.

La descrizione razionale generalmente adottata non ne è che la ri­du­zio­ne sco­la­sti­ca, una versione divulgativa, emersa dallo scoprire in modo fa­ci­le ma in­di­ret­to in qual modo la Proporzione Aurea si manifesti in teoria e pratica; ma vie­­ne rife­rita al­me­no a due quantità numeriche o geometriche distinte, ed al rap­por­to con la loro somma o sottrazione.
Le conseguenti e variegate modalità di calcolo sono talvolta complesse e su­per­flue, e­si­bi­zio­ni viziate dall'innato bisogno di far complicate le cose semplici, pro­prio per­ché non si sa ancora bene come inquadrarla.
Pare anzi che il modo più diffuso per renderla intelligibile, sia ricamare sulla se­rie da scuole elementari dei numeri interi di Fibonacci, il che mi fa pen­sa­re come ad un pretendere di costruire la Grande Piramide con le tessere del LEGO®; ma come avrebbero mai potuto conseguire certo risultato mi­glia­ia di anni fa, senza l'ausilio di Fibonacci?
Se non altro, anche se per sfatare-il-mito-della-golden-ratio, alla University of Edinburgh Science Media si dichiara che:

… nell'XI secolo, Fibonacci utilizzò la sezione aurea
per risolvere problemi di geometria, senza però mai metterla in relazione
con la sequenza di Fibonacci che da lui prende il nome.
https://eusci.org.uk/2020/07/29/myth-busting-the-golden-ratio/
Infatti detta serie aveva come è noto tutt'altra formazione e funzione; ma al­lo­ra restava aperto il problema di dare un senso alla sezione aurea…
Il fatto che le cifre della serie crescendo convergano alla Sezione Aurea è solo la dimostrazione che questa proporzione esatta è la madre virtuale di ogni evento, numerico e geometrico, come dimostra anche il mia affascinante sco­per­ta dello ‘spi­ra­loi­de’; ma non potrà mai sostituirla, in alcun contesto teoretico o pratico. Atteniamoci quindi alla sua configurazione più elementare.

Dato un intervallo di qualunque valore AZ, reale o astratto ma globale ossia unitario, vi è al suo interno un solo punto P che lo taglia stabilendo tra le parti la proporzione del tipo AZ ÷ AP = AP ÷ (AZ-AP).

Neanche a farlo apposta, è proprio l'alfabeto AbcdefghijklmnoPqrstuvwxyZ che ri­spon­de e­gre­gia­men­te a rappresentarlo, con ‘P’ alla posizione 16 su 26, ove 26 × Φ = 16.07! Per di più nel sistema posizionale in base 16, o e­sa­de­ci­ma­le, P ha codice 0050, il cui 5 come ho già esposto è modulo ri­cor­ren­te esclusivo del­la sezione aurea.
Benché una sola sia l'incognita, cioè la porzione Φ, possiamo ripercorrerla nei tre casi di rotazione del valore 1 applicato a ciascuna delle tre quantità.
  1. Il caso principale e più naturale ed eloquente, vede dunque l'Unità e la sua Sezione Aurea. Ricercandola [all'interno] della quantità AZ, AZ sarà l'intero, di cui il tratto-sezione AP rappresenta l'incognita Φ.
    Avremo con la maggior semplicità e coerenza che rispecchia la formula:
    1 ÷ AP = AP ÷ PZ
    1 / AP = AP / (1 - AP) 
    1 = AP2 / (1 - AP) 
    1 - AP = AP2 
    1 = AP2 + AP
    1.0
    AbcdefghijklmnoPqrstuvwxyZ
    0.618¡0.382
    la cui soluzione quadratica (facilmente riproducibile online) è:
    ( 5 -1 ) ÷ 2 =  0.618,
    e, palesemente meno significativo:  (-5 -1 ) ÷ 2 = -1.618.
    -φ è antitesi; il suo positivo è l'emblematica espansione derivante
    dalla suddivisione dell'Uno per la sua sezione aurea: 1/ Φ.
    Nondimeno entrambi soddisfano l'assunto finale:
    sia 0.618 + 0.382 = 1 che -1.618 + 2.618 = 1.
    A soddisfare l'equazione inversa (1 / AP) + 1 = (1 / AP)2,
    mentre AP = 0.618 dà risultato φ, il valore AP = -1.618 risulta Φ2 cioè 0.382.
  2. Nel secondo caso la monade contempla la propria unione con la sua se­zio­ne aurea. È un processo inverso quello di AP = 1, che ricerca la pro­por­zione aurea al­l'e­ster­no dell'unità (non più una suddivisione, ma una som­ma), per cui sarà l'incognita φ a com­ple­ta­re il tratto AZ.
    AZ ÷ 1 = 1 ÷ PZ
    AZ / 1 = 1 / (AZ - 1) 
    AZ = 12 / (AZ - 1) 
    in breve:
    AZ2 - AZ = 1
    
    1.618
    AbcdefghijklmnoPqrstuvwxyZ
    1.0¡0.618
    Per questo verso, l'equazione conduce al valore negativo -0.618 e alla cosiddetta sezione aurea 1.618, che assomma un valore maggiore del­l'u­ni­tà, ove l'u­ni­tà diventa AP sezione aurea dell'intero AZ, una con­trad­di­zio­ne in termini didattici e di enunciato; nello stesso tempo la pro­por­zio­ne aurea negativa non può avere radice quadrata, venendo così a man­ca­re la ge­ne­a­lo­gia implicita e le­git­ti­ma del π e la costante , mentre la  φ = 1.272 è fi­si­ca­men­te me­no ­ri­le­van­te, rispecchia solo dei calcoli ottenibili in altro modo più sem­plice.
    Può infatti riprodurre la costante di gravità inter-atomica ( per mia at­tri­bu­zio­ne) = 0.78615 tramite un ulteriore passaggio, che è 1 1/ φ, ma non ri­spec­chia che il ri­sul­ta­to diretto di  Φ, calcolandolo in modo contorto.
  3. Lo stesso si verifica nel terzo caso triangolare, l'estrema presenza delle ra­tio aurea, nel qua­le PZ sarà l'Unità, rapportandosi l'incognita al tratto AP (1/ Φ) [φ], mentre l'intero AZ corrisponderà a φ2.
    (AP + PZ) ÷ AP = AP ÷ PZ
    (AP + 1) / AP = AP / 1
    AP + 1 = AP2
    AP2 - AP = 1
    2.618
    AbcdefghijklmnoPqrstuvwxyZ
    1.618¡1.0
    Ciò riflette le e­sal­ta­zio­ni del quadrato per i due estremi della pro­por­zio­ne: in PZ la monade è al posto di Φ2 [0.382]; del 1° caso;
    in AZ si ha quello di φ2 [2.618], l'unione con la sua sezione del 2° caso.

    Un tripudio della Divina Proporzione, che manifesta la sua potenzialità ir­ri­pe­ti­bi­le ed insostituibile nel mondo dei numeri e delle forme.

Oltre ai concetti giustamente decantati di armonia delle forme, pur tuttavia e­la­bo­ra­ti di superficie, la Sezione Aurea riveste un ruolo fondamentale in ogni pro­ces­so del divenire, esprimendone alla perfezione l'aspetto ge­ne­ra­ti­vo della cifra madre 5 le stesse figure pentagonali convessa e concava, ossia di co­stru­zio­ne e distruzione sostitutiva-innovativa. Il criterio della re­ci­pro­ca ra­tio espresso dal rapporto tra lati esterni ed interni, è ravvisa­bi­le nel­la for­mu­la di fatto dipendente dal numero 55 × 0.5 ± 0.5.
Le due radici interagiscono in una simmetria funzionale unica, che si di­reb­be oscillare tra gli estremi pas­sa­to e futuro, sinonimi di contrazione ed e­span­sio­ne; se la loro reciproca mol­ti­pli­ca­zio­ne conduce all'1, ciascuna di­vi­den­do l'al­tra ne esalta la proprietà moltiplicandola per se stessa:

φ / Φ = φ2 [2.618] Φ / φ = Φ2 [0.382] 1

In sostanza, come ho esposto da anni sul terreno astrologico, ed attestato da eventi storici documentati in questo sito, la componente cre­a­ti­va­-di­strut­ti­va del pentagono si conferma e concentra in modo unico nel rap­por­to au­reo tra i due lati, ove la sezione minore (lato convesso) è sempre quella cre­a­­ti­­va, sezione aurea della maggiore che è so­sti­tu­ti­va­-ri­ge­ne­ra­ti­va (lato con­ca­vo a stella), da qua­lun­que pro­spet­to le si consideri.
Significa riconoscere il valore espansi­vo­-at­tivo di Φ e passivo-avvolgente di φ che ne è specchio e connessione funzionale. A tal proposito, suggerisco il raf­fron­to con questo mio svolgimento del principio vitale della spirale aurea.


Antonio Alessi © The Watch Publisher, 2003-25

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